Ultimi scampoli d'estate.
L'orologio scandisce i suoi colpi
e il tempo vola senza pietà.
Do sfogo ai miei grandi sogni
travasando nel quotidiano
la dimensione della mia vita.
...Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa' che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. (C. Kavafis)
Ultimi scampoli d'estate.
L'orologio scandisce i suoi colpi
e il tempo vola senza pietà.
Do sfogo ai miei grandi sogni
travasando nel quotidiano
la dimensione della mia vita.
Quando ti senti solo
infelice o triste
alza lo sguardo
verso il cielo
senza alcun timore
e vedrai affiorare
una grande speranza.
Scoprendo il gusto del silenzio
tornerai ad essere sereno
e giorno dopo giorno
sentirai sempre più vicino
la voce dell'altro.
Così il tuo sguardo
ritroverà la pace
e la serenità
di una vita fatta di piccole cose
e riscoprirà la speranza
di vivere
con l'aiuto dei propri ricordi.
Finito il dialogo,
rotta l'armonia,
tutto si tramuta
in solitudine,
disorientamento
e confusione.
Al riparo del cielo,
decine di uccelli
senz'altra meta
che il proprio smarrimento.
Vita quotidiana
devastante
che annuncia il nulla.
Sulle nostre due vite
incombe solo il silenzio.
Gennaio 1979
A Silvana
Ti alzavi da terra
come una sottile allodola
lanciata nel cielo
e dentro una nuvola evaporata
lasciavi il tuo lento respiro.
I tuoi occhi, due fari senza luce.
Il tuo pallore mortale.
Sul prato, tanta rugiada di pianto.
Nel cuore, grossi macigni
che pesano come montagne.
Tutto è segnato dal destino,
ma niente si può prevedere.
La vita vibra con fatica.
Una specie di tic perpetuo
che sega l'anima.
Sfilano i cocci
di un mondo fatto a pezzi
perennemente in fuga.
Migliaia di immagini
sminuzzate in una ferocia
di schegge impazzite.
Voglia di arrivare a destinazione.
Tutto è governato
da una forza invisibile
che sfila velocemente,
come un'onda gigantesca
che si concentra solamente
per soffocare ogni cosa.
Ripasso l'inspiegabile spettacolo
di tutta la mia vita
dove tu eri protagonista assoluto.
Vedo i tuoi occhi cercare i miei,
la mia voce dentro la tua
occupata a riempire i vuoti
del tempo.
Cullati dal sogno e dalla fantasia
che anticipa e divora tutto
nel tentativo di annullare ogni cosa.
Ombre e silenzi
su un palcoscenico irreale,
musica in fuga,
esplosione di ali,
febbrile allegria.
Pensieri che scivolano
dalla mente,
complicati, contorti,
ma coerenti con gli inverni miei.
C'è un pallido sole velato
e il cielo impolverato
di nuvole grigie.
Ogni cosa si perde
in un brevissimo respiro.
Sta per calare una sera
come tante altre.
E' un vivere smarrito
nell'incerto cammino del ritorno.
Per Silvana
Speranze, delusioni,
aspettative, fallimenti,
in lotta con il vento
e con le intemperie.
Protesa ad una meta
mai raggiunta,
instancabile nel portare
a termine
la tua missione
di mamma.
Eri protagonista assoluta
di una vita spietata
che ubbidiva
alle sole leggi
del tumore.
Con grandissimo amore
ho raccolto
il tuo ultimo respiro.
Sentire con te il battito
segreto dell'universo,
lottare per la vita,
interpretare Iliade e Odissea
epica del viaggio
e bisogno del ritorno.
Percepire le tue sensazioni,
affrontare le montagne russe,
utilizzare ogni mezzo
per seguire il tuo calvario
non più sola,
ma standoti sempre accanto.
Ti ho posto al centro della mia vita,
ti sono rimasta sempre fedele
fra i rischi e i mutamenti del mondo.
Sei partito per un viaggio senza ritorno,
eppure ancora mi attraversi
con lo sguardo lontano
che segna il distacco
di tutta l'eternità.
Inverno 1977
Silenzio sempre più denso,
cupo, remoto e sconosciuto.
Scorrono le ore
inesorabili e spaventose.
Raccolgo i fili della mia vita
per fare una matassa
dalla quale si dipanano
più dolori che gioie.
Giornate vuote,
pensieri che sfuggono.
Insonnia tormentata.
Mesti ricordi
richiamano
un passato lontano
che sconvolge il presente.
Il freddo gela la mente
e i passi calpestano
il vuoto.
Alberi di ulivo
maestosi e superbi
con lo stesso colore
cereo e argentato,
sotto le cui ombre
possono stare famiglie numerose.
Stressati da burrasche
e perturbazioni,
ben piantati da secoli
rimanete sempre lì
come baluardi giganteschi,
per proteggere la gente di Calabria
che vi guarda
come una grande risorsa.
Estate 1974
Le tue parole
calde e lusinghiere.
Le tue parole
coraggiose e forti.
Le tue parole
avvolgenti come la musica.
Le tue parole
risuonano nelle mie orecchie
e l'eco lontana
ribatte come un macigno.
Per Liliana
Venerdì 15 aprile
sparivi nel nulla
dopo aver girato tre ospedali
e fatto un lungo viaggio
nel cuore della notte,
con dolori che solo tu
potevi sopportare.
Morivi dopo aver visto
i tuoi figli,
ma il tuo incontro è stato
solo una bolla di sapone,
dove il vento fischiava dalle fessure
e le porte si chiudevano per sempre,
fra lo smarrimento continuo
dei giorni che verranno.
Lontani ricordi
svaniscono nel vuoto,
mentre i tuoi passi
si allontanano per sempre.
15 aprile 2016
Nel cielo una falce di luna
dai tenui raggi.
Mare potente, ampio ed etereo
nel suo struggente movimento.
Atmosfere lontane e perdute
nel profumo di antiche tradizioni.
Gli spazi del gratuito
tendono a restringersi.
Pensieri lontani tornano alla mente
col desiderio di spiccare il volo
e slanciarsi verso posti nuovi.
Ultimo sguardo
gettato qua e là
nella tua anima angosciata.
Vedo il tuo stanco sorriso,
gli occhi smarriti,
le mani prive di forza.
Lacrime trattenute a stento
fra le tue ciglia.
La partita si chiude per sempre.
Forse in questo momento
la preghiera non arriva più
a un Dio molto distratto.
Novembre 1978
Eolie
Coste e scogliere vissute,
smangiate e corrose
da secoli di mareggiate.
Quanto più ci si avvicina,
tanto più si mettono a fuoco i dettagli,
e d'improvviso
subentra lo stupore.
Susseguirsi di cale, punte,
grotte, insenature,
rocce e faraglioni.
Insieme di colori,
sfumature e cromature
indimenticabili e spettacolari.
Sensazioni difficili da descrivere,
una gioiosa cascata di emozioni che ti travolgono.
La trasparenza dell'acqua
rende l'approdo così unico
da far apparire chiara
anche la rozzezza impura.
Estate agitata e frettolosa.
Cielo azzurro senza sospetti di nuvole.
Sono come un uccello
che vola senza meta.
Pedalate sempre in salita.
Fragore di lontananze perdute.
Sentimenti profondi,
consonanze mai sperimentate prima.
Non si può tornare indietro nel tempo
per cambiare il destino.
Mai vorrei vedere le tue lacrime,
mai vorrei veder sanguinare il tuo cuore,
mai vorrei assistere
alle tue debolezze,
mai vorrei vederti affaticato,
mai vorrei vederti inciampare
sul cammino della vita.
1 febbraio 1970
Alberi con le braccia alzate
spogliati dalle loro foglie.
La natura si addormenta
per poi risvegliarsi a primavera
quando le nuvole in cielo
si colorano di rosa
e nel bosco appaiono
le prime violette.
La nebbia si concede al vento.
Il buio lacerandosi
all'improvviso svanisce.
Un pallido sole
regala un po' di luce.
Si fa largo una sotterranea tenerezza
che regala brandelli di felicità.
Sei la perla della mia giovinezza.
Hai saputo gettare la lenza
nel profondo dell'animo mio.
Hai il potere di vegliare
sulle mie giornate
piene delle tue parole,
parole limpide come pennellate
fatte dai pittori più famosi.
Aprile 1952
Lido azzurro
Bassa marea che sparisce
lasciando scoperto il fondale.
Sconfinata pianura di sabbia,
sommersa nuovamente
da ritmo incessante.
Vastità di mare
dalle coste scoscese
dove nidificano uccelli marini,
in un mondo tutto da scoprire
che racchiude i più grandi
segreti dell'universo.
Agosto 1957
Ferite sempre aperte.
Aria disfatta.
Respiro affievolito
sotto un cielo gonfio di pioggia.
Intesa fatta di silenzi,
di guardi furtivi,
di cenni preziosi
riflessi in pensieri nascosti.
Senza far rumore
si ricompone il silenzio.
La lampada
che rischiarava il tuo cammino
si sta spegnendo.
E il giorno diventa
sempre più buio.
Il commiato è vicino.
Il tuo congedo
è imminente.
La vita
è timore e rifiuto.
La vita
è ribellione e rassegnazione.
La vita
è un ridicolo sogno.
Agosto 1978
Pesanti nubi scendono lentamente
e la nebbia comincia a infittirsi.
Orizzonte nascosto.
Tracce di un'estate
scappata lontana.
Cielo nero come la pece.
Mare agitato, odore di salsedine.
L'aria punzecchia di vento fresco.
Tutto è come appannato.
Suoni smarriti giungono da lontano.
Forse la lontananza
dalla mia terra
ha ucciso
la mia capacità di sognare.
Porto sempre con me
il ricordo dei tuoi sorrisi.
Porto sempre con me
il ricordo del tuo sguardo sereno
e del tuo grande ottimismo.
Porto sempre con me
il suono dei tuoi passi
cadenzati.
Sei la stella cometa
della mia vita.
A Mimmo
Non riesco a trovare le parole
per definirti con un solo vocabolo.
Ti ricarichi e ti rituffi
nell'arena di tutti i giorni.
Sei un insieme di emozioni
che fanno brillare gli occhi,
che fanno di uno sbadiglio un sorriso,
che fanno battere forte il cuore.
Sei luce, nube, fuoco,
tuono, uragano, brezza,
terremoto, roccia, energia, vita.