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martedì 7 ottobre 2008

Viaggio in Sicilia 4: Terra


Domenica 5 ottobre.
Me la sto prendendo comoda, ieri è stata una giornata faticosa, oggi ho bisogno di alleggerire un po'. Mi metto a scrivere il resoconto di ieri(il post intitolato "cavallo nero"), poi colazione. Passo per Corleone, do un'occhiata. Mi sembra che tutta la vita sociale e relazionale del paese ruoti intorno a "La villa", soprattutto i giardini circostanti ad essa, sono pubblici, affollati da anziani seduti sulle panchine, ragazzi parcheggiati fuori in motorino fuori del cancello, famiglie a passeggio per i vialetti interni. Ci sono delle palme enormi e una bella frescura, Poi belle viuzze intricate, in salita, e scalinate, e panni stesi dalle finestre. Dove vai vai, sbatti contro un monte che circonda Corleone come un anfiteatro, il resto è panorama sulla vallata antistante(Corleone è alto più di 600 metri). Mi fermo al "Central Bar" a fare rifornimento di merendine. L'interno è tappezzato di foto di "Il padrino" un due tre. I turisti arrivano qui soprattutto per respirare l'aria dei film di Coppola, e possono comprare "L'amaro Il padrino", da "un'antica ricetta corleonese". Si è fatto mezzogiorno, intanto.Vado, arrivo alla statale dopo una salita lunga tre chilometri. E continuo a salire, fino agli 800 metri. In tutto il giorno incontrerò due paesi(uno solo da attraversare, per l'altro devi abbandonare la statale e percorrere due chilometri) nessun bar. E terra. Tanta terra, arata, oppure terra verde di prati, e boschi, o la roccia di monti che sbucano dal terreno, non te l'aspetti, quasi fossero funghi appena nati. Dopo ventiquattro chilometri lascio la statale e seguo le indicazioni di un ristorante bar per la strada che porta a Prizzi( a proposito di film...). Chiedo un panino con prosciutto e mozzarella. la ragazza mi porta mezza pagnotta tagliata nel mezzo per la sua lunghezza con ottantacinque chili di prosciutto e mozzarella(un "panino", una coca e un caffè a 4 euro). Mi metto a masticare, ci vorrà un po', penso, ma sono gentili qua. Mastico, mastico, mastico, ad un certo punto sento cronc. penso che ci sia un ossicino, invece è una mia otturazione di un dente che ha deciso di andarsene oggi, un premolare inferiore sinistro . Tocco col dito, la parete interna del dente è mobile, il dente ha una frattura obliqua o verticale. Mi ricordo che il dente è devitalizzato, ma ogni volta che la lingua tocca la parete, muove la gengiva, la stira e sono dolori. Cerco di non toccarlo, finisco il panino con la parte destra e riparto. Si va su e giù, ma poco, è una specie di altopiano tra i seicento e gli ottocento metri. Arrivo a Lercara Friddi, un paese costituito perlopiù da case costruite con blocchetti di cemento senza intonaco, con degli enormi bidoni multicolori posti sulle rispettive terrazze(credo siano approvvigionamenti per l'acqua, l'annoso problema della Sicilia, un problema di amministratori e politica e sprechi e delinquenza). Non c'è nessuno, per la strada, dove sono? Tutti a guardare le partite in tv? Boh. Percorro la statale che mi porterà, dopo altri venti chilometri di pura bellezza, ad Alia, un paesino arrampicato su un monte. Dopo settantuno chilometri mi stendo in una camera di un agiturismo, poi cena - tutta da masticare a destra - e poi nanna.

2 commenti:

Cletus ha detto...

Prizzi, Friddi, Alia, chissà perchè il nome di paese che mi piace di più è Sottana ?!

Tonilamalfa ha detto...

Chissà perché. Anche a me...