Martedì 7 ottobre.
L'inizio non è stato dei migliori. Ho impiegato un sacco di tempo a preparare i bagagli, e poi, uscendo dall'agriturismo, ho dovuto affrontare una salita ripidissima, forse la più ripida che abbia mai fatto. Trattasi di una stradina fatta di cemento che taglia giù diritta una valle. Tra la strada per Gangi e la bella villa adibita ad agriturismo dove ho dormito ci sono più di 200 metri di dislivello, e una distanza di circa un chilometro. Il proprietario della villa, molto gentile, si era offerto di portarmi gli zaini con la macchina fino alla statale, visto che doveva andare a Gangi, e menomale, ma è stata una faticaccia lo stesso. Insomma, carico gli zaini sull'auto del proprietario e tutto baldanzoso - senza bagagli - affronto la salita in questione. Dopo il primo tratto mi viene la paura di ribaltarmi, mi alzo sui pedali, e sento una fatica incredibile, il respiro forzato mi brucia la gola(la stessa sensazione di quando diciottenne correvo i 5000 metri in pista). Vado avanti per un po', poi scendo e trascino la bici a piedi. Cosa che avrei dovuto fare subito.Con la statale attraverso il paese di Gangi. Mi sembrava più bello da lontano. Abbandono il paese, percorro una discesa e costeggio un fiume. Infine attraverso un ponte, salita, sempre campi arati ai lati di varie fogge, il colore prevalente della terra e molto scuro, un cioccolato fondente, a volte quasi grigio, dove la terr si asciuga sfuma in un beige. Salita. Arrivo alla sommità della collina, nuova valle. Lo vedo, per la prima volta. Lui, il gigante dei 3300 metri, con il pennacchio di fumo in cima. E' emozionante. Da qui in poi - sarò ad un centinaio di chilometri dalla vetta - l'Etna scompare e riappare, gioca, ma sai che c'è, non ti molla. Di giorno, e anche di notte quando c'è attività eruttiva, è un punto di riferimento per mezza isola. Arrivo a Sperlinga un bel paese che ruota intorno ad un castello ed una rupe. Faccio deviazione, arrivo alla base del castello e trovo delle case - ancora abitate - ricavate da delle rientranze della roccia, e in parte, credo, scavate. Mi fermo ad un bar. Ci sono degli anziani e giovani che bevono e urlano e ridono. Parlano un dialetto stranissimo, a me sembra quasi pugliese. Leggo dalla guida che si tratta di "un dialetto gallo-italico con forti componenti di origine longobarda". Il paese, le casette, le strade, è tutto molto bello. Riparto, dopo pochi chilometri raggiungo Nicosia, mi annodo un po' nella viabilità, il paese è sviluppato su quattro colline. Passo dal centro, ci sono qua molte case fatiscenti, molte strade con buche stile Bagdad. Da qui non troverò altro, per trenta chilometri, che case coloniche, campi arati e monti imponenti, e lui, il gigante. Oggi viaggio tra i seicento e i millecinquanta metri. Fa caldo al sole, ci sono 26 gradi. Dopo le quattro si scende sui 17 gradi, e comincia la lunga salita che mi porta a Troina, il paese più alto della Sicilia, a 1130 metri. La parte vecchia è molto bella, anche se in forte degrado. Non riesco, però, a non far caso alla bruttura dei condomini, accozzati con colori improbabili, disomogenei l'uno dall'altro. Ogni architetto fa gli affari suoi. Vorrei vedere il criterio di omogeneità delle signorie e di tutto il rinascimento - non avevano il piano regolatore, solo un criterio di omogeneità, dal quale potevano differire per molti dettagli, ma il contesto era sempre quello - e invece vedo dei condomini addossati a chiese barocche. Eppure qui la natura, il paesaggio, il clima, è stata generosa. Gli amministratori della cosa pubblica no.
Mi sono un po' annodato negli ultimi discorsi, e il gigante, giustamente, sbuffa.
A domani
3 commenti:
leggendoti, pur non avendolo mai letto, mi viene in mente Ceronetti e il suo Viaggio in Italia.
Dovrò colmare la lacuna, nel frattempo mi godo queste note.
Buona pedalata...e salutami il "gigante" !
In sicilia non ci sono mai stata, ma ne sento una strana attrazione forse perché ogni volta che qualcuno me ne parla mi appare sempre diversa, e questo succede con quei luoghi che riescono a creare suggestioni.
Girarla come stai facendo tu deve essere fantastico.
una domanda...ma per quel dente ti sei almeno narcotizzato con una buona dose alcolica????
ciao toni
Cletus, non ho letto nemmeno io Ceronetti, fammi sapere. Te l'ho salutato, il gigante.
Lisa, mi sono reso conto che n sicilia si potrebbe fare viaggi su viaggi, e avere ancora nuove cose da scoprire. No, niente narcotico, niente alcol, nemmeno uno spruzzo di collutorio, acciDenti.
suluToni
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