In attesa di trovare il tempo e le energie per scrivere un resoconto dettagliato sul mio ultimo viaggio in bici che ho fatto quest'estate, vorrei soffermarmi su un tipo di cartelli stradali che spesso ho trovato durante il percorso. Li ho trovati solo in Francia; non li ho trovati in Italia, non li ho trovati in Svizzera.
Li potete vedere nelle foto in alto. Sanciscono l'obbligo, da parte dell'automobilista, di rispettare la distanza minima tra l'automobile e la bicicletta che stanno sorpassando. In alcune strade questa distanza è un metro e mezzo, in altre un metro, in ogni caso una distanza sufficiente a scongiurare incidenti stradali e gravi conseguenze per i ciclisti. Il ciclista tiene le mani su un manubrio, che non è uno strumento sofisticato come un volante dotato di servosterzo, e in alcuni casi può inavvertitamente deviare verso il centro strada. Talvolta queste deviazioni sono provocate dall'azione del vento, oppure dalla necessità di evitare una grossa buca presente sul manto stradale. E' un errore, dunque, sorpassare una bici pensando all'ingombro laterale di essa come la distanza tra i due punti esterni dei pedali. Bisogna pensare la traiettoria della bicicletta non come una retta costantemente distante pochi centimetri dalla linea destra della carreggiata, ma come una linea irregolare con molte gobbe, piccole cuspidi, e impercettibili parabole. Sorpassare in sicurezza una bici significa avere strada libera davanti(senza tagliare la strada alla stessa bici all'ultimo momento perché arriva un mezzo in senso opposto), e stare ben distanti dal lato sinistro della bicicletta. Se non si può sorpassare in sicurezza una bici, si aspetta. E non si usa il clacson. Pensate che quella bicicletta non sta producendo polveri sottili, né benzene, né monossido di carbonio, né anidride carbonica. Quella persona che si sta spostando in bicicletta - che sia per svago o per raggiungere il posto di lavoro - sta facendovi un favore. E se voi farete un sorpasso in sicurezza, lo rassicurerete, e si sentirà invogliato a spostarsi in bicicletta anche in futuro. Questi cartelli sono segno di civiltà. Tra l'altro, durante tutta la mia permanenza in Francia(dal Piccolo San Bernardo fino al Col Des Montets), gli automobilisti mi sorpassavano effettivamente in sicurezza, quindi i cartelli sono anche rispettati dalla grande maggioranza degli automobilisti. In Svizzera(da Col Des Montets al passo del Sempione) e in Italia(da Biella al Piccolo San Bernardo, e dal passo del Sempione a Biella), ho corso qualche rischio a causa di automobilisti(e camionisti) che non sorpassavano in sicurezza.
Se volessi consigliare una vacanza in bicicletta, dovrei tenere conto anche di questi rischi. E questo può causare la riduzione di una preziosa risorsa economica come il cicloturismo.
Ringrazio, dunque, le amministrazioni comunali francesi che espongono questi cartelli, e gli automobilisti francesi che mi hanno regalato, quest'estate, dei giorni di pedalate più sicuri.
Vive la France!
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