Preparatevi ad argomenti banali.
Voterò il PD. Sarà la scelta di turarsi il naso e di votare ciò che ritengo il meno peggio. La scelta del meno peggio è, a mio avviso, un'ottima scelta se paragonata a quello che è successo negli ultimi vent'anni. Negli ultimi vent'anni ha sempre governato Berlusconi, fatta eccezione per due brevi periodi di governo Prodi, sfiduciato per ben due volte da suoi alleati( a questo proposito: se non c'era da stupirsi nel 2007 per lo strappo di Mastella, mi ricordo che ancor prima, nel 1998, mi stupii parecchio della sfiducia di Bertinotti, strenuo paladino degli interessi delle classi più deboli...che però non ha rinunciato ad auto di lusso, ufficio, e molte agevolazioni riservate ad ex presidenti di camera per dieci anni dalla scadenza del mandato). Una egemonia di vent'anni, in pratica. La mancanza di una alternanza ha fatto sì che, in primo luogo, il welfare state si sia progressivamente indebolito: minori risorse per sanità pubblica, scuola pubblica, trasporti pubblici, a fronte di un debito pubblico che ha continuato ad aumentare.
Non si è fatto niente per colpire l'evasione fiscale. Ci sono stati condoni tributari ed edilizi, appianando abusi ed omissioni, in barba a chi aveva fino a quel momento rispettato le leggi.
La situazione di Berlusconi e delle sue aziende è invece sostanzialmente cambiata. Il gruppo Fininvest, prima del 1994, era indebitato per oltre cinquemila miliardi di lire, sull'orlo del fallimento. Dopo la vittoria di Forza Italia, le banche hanno rinnovato crediti a go-go, Mediaset ha fatto il pieno di inserzionisti pubblicitari, alcune leggi ad personam hanno evitato guai giudiziari. Un tripudio.
Voterò il PD per evitare la continuazione di un'egemonia. E ammesso che vinca, più voti avrà il partito democratico e meno necessità ci sarà di doversi apparentare, in caso di risicata maggioranza, con personaggi come Casini che a suo tempo dette la benedizione a Cuffaro, condannato per concorso esterno in associazione mafiosa.
Non credo, come sostiene Grillo, che i politici siano tutti uguali; e inoltre onestà non deve essere per forza sinonimo di inesperienza. Non credo, come sostiene Grillo, che ci siano attualmente le risorse per dare ai disoccupati mille euro al mese, non credo che sia una buona idea uscire dall'euro, non credo che sia possibile non pagare il debito con l'estero. Non mi piace la sua idea totalitaria di eliminare i sindacati, il suo dileggio alla classe dei giornalisti in toto, anzi, temo questi ultimi due aspetti.
Voterò il PD sperando che abbia i numeri per governare cinque anni e per essere giudicato per ciò che avrà fatto alla fine della legislatura.
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