L'altro giorno stavo tornando da Piombino in auto. Erano le otto passate, stava piovendo, e mi sentivo inzuppato dalla stanchezza di una lunga giornata di lavoro e altri impegni.
In quel momento, dalla radio è uscito un coro gospel come intro, e a seguito la voce di Stevie Wonder che cantava "Love's in need of love today".
Al di là del significato così attuale del testo di questa canzone ( ...l'odio sta girando... l'amore ha bisogno di amore oggi...non tardare... l'odio sta circolando...prima che sia andato troppo oltre....manda il tuo amore...l'amore ha bisogno di amore oggi...), mi sono esplosi dei ricordi in testa.
Era il 1976, avevo quindici anni, e un giorno mio fratello Mimmo portò a casa una cassetta a nastro , di quelle taroccate con la copertina in fotocopia e una registrazione approssimativa, contenente questa canzone e molte altre, pagata 500 lire alla stazione di Firenze.
Era proprio "Songs in the key of life".
Mimmo aveva già cominciato l'università, ma nel fine settimana tornava a casa, come in quell'occasione.
Io e lui dormivamo in una minuscola camera con letto a castello. E a notte fonda, quando tornò dal sabato italiano, mise questa cassetta, una meraviglia di suoni.
Era la prima volta che ascoltavo Stevie Wonder, questo cantante non vedente, che si permetteva di cantare, in occasione della nascita di sua figlia Aisha "Isn't she lovely?"; la vedeva meglio lui di chiunque altro.
E io adesso sento mio fratello accanto, mentre ascolto "Pastime paradise", e spero che stia bene. L'esplosione di ricordi è deflagrata, e in mezzo a qualche scheggia appuntita e dolorosa, mi sono sentito investito e attraversato da un benefico calore.
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