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giovedì 3 aprile 2025

Nonostante

 C'è un'aria strana, un'inquietudine di fondo; oggi è legata perlopiù alle percentuali dei dazi sancite da Trump paese per paese, di ogni parte del mondo. Leggo che ha imposto i dazi anche in alcune isole antartiche, ricoperte per l'80% da ghiaccio e abitate solo dai pinguini, dove nessun essere umano si sognerebbe di andarci a vivere e men che meno a esportare merci. Diceva Antonio Martino, non propriamente un Che Guevara, che: "L'inizio delle guerre commerciali è un preludio alle guerre guerreggiate". Che poi di guerre ne abbiamo anche qui vicino, in  Ucraina, dove esiste un invasore e un invaso, dove sono morti 100.000 soldati e circa 80.000 morti e dispersi civili ucraini. L'Europa balbetta, tergiversa, litiga tra sé e sé, prende tempo, e ogni giorno assistiamo a questo genocidio. "Quando ascolto Wagner mi viene voglia di invadere la Polonia", diceva Woody Allen. Chissà che ascoltava Putin tre anni fa. Chissà che ascolta Trump quando parla della Groenlandia. Io sto ascoltando "6 underground" degli Sneaker Pimps mentre un dardo di sole mi attraversa, mi scalda; e non ho voglia di invadere nemmeno la mia dirimpettaia. Nonostante tutto, sono grato alla vita

martedì 25 marzo 2025

Fantasmi

I miei fantasmi appaiono nei vari momenti della giornata. Sono creazioni della mia mente, sono io che li tengo in vita, probabilmente. Ma chi se ne importa. Li amo. Vedo mio padre che mi porta giù in cortile per farmi vedere il motorino che mi ha comprato, e non dice niente, ma si nutre del mio sguardo di meraviglia. Vedo la mia mamma che mi fa le polpette di melanzane, e mi dice "Non ti ritirare tardi". Mimmo che mi riporta a casa in braccio con mio pianto annesso, dopo che un macigno, scivolatomi di mano, mi ha spappolato l'unghia dell'alluce. Riego che mi sorride mentre facciamo la nuotata da Salivoli a Piazza Bovio, nonostante il puzzo di fogna che abbiamo trovato vicino alla lega navale. C'è bellezza nelle relazioni; ci sono momenti in cui non vuoi stare con nessuno: quando i conflitti, i silenzi, le incomprensioni sono il condimento del giorno. E poi dopo una curva, vedi uno scoppio d'iris. Mi mancate un po'.

martedì 11 febbraio 2025

Esplosione

L'altro giorno stavo tornando da Piombino in auto. Erano le otto passate, stava piovendo, e mi sentivo inzuppato dalla stanchezza di una lunga giornata di lavoro e altri impegni. 

In quel momento, dalla radio è uscito un coro gospel come intro, e a seguito la voce di Stevie Wonder che cantava "Love's in need of love today".

 Al di là del significato così attuale del testo di questa canzone ( ...l'odio sta girando... l'amore ha bisogno di amore oggi...non tardare... l'odio sta circolando...prima che sia andato troppo oltre....manda il tuo amore...l'amore ha bisogno di amore oggi...), mi sono esplosi dei ricordi in testa. 

Era il 1976, avevo quindici anni, e un giorno mio fratello Mimmo portò a casa una cassetta a nastro , di quelle taroccate con la copertina in fotocopia e una registrazione approssimativa, contenente questa canzone e molte altre, pagata 500 lire alla stazione di Firenze. 

Era proprio "Songs in the key of life". 

Mimmo aveva già cominciato l'università, ma nel fine settimana tornava a casa, come in quell'occasione.

Io e lui dormivamo in una minuscola camera con letto a castello. E a notte fonda, quando tornò dal sabato italiano, mise questa cassetta, una meraviglia di suoni. 

Era la prima volta che ascoltavo Stevie Wonder, questo cantante non vedente, che si permetteva di cantare, in occasione della nascita di sua figlia Aisha "Isn't she lovely?"; la vedeva meglio lui di chiunque altro. 

E io adesso sento mio fratello accanto, mentre ascolto "Pastime paradise", e spero che stia bene. L'esplosione di ricordi è deflagrata, e in mezzo a qualche scheggia appuntita e dolorosa, mi sono sentito investito e attraversato da un benefico calore.

martedì 7 gennaio 2025

Nostalgia

 

Un giorno freddo e piovoso, la ripresa del lavoro dopo le feste, il telefono che squillerà per le urgenze. Situazione ideale per far riaffiorare immagini e speranze, alcune concretizzate, altre disattese. 

In questi ultimi anni se ne sono andate via per sempre delle persone importanti, che hanno lasciato degli spazi vuoti, delle impronte, come quando togli dalla parete un quadro che è rimasto lì per tanti anni; e ogni volta che volgi lo sguardo verso la parete, avverti una piccola, impercettibile fitta allo stomaco. 

E talvolta avverti la nostalgia per periodi simili a questo per sensazioni già vissute e sperimentate. Il dolore si discioglie nella nostalgia, evapora, vola, e si riduce di quantità e intensità. La nostalgia di sorrisi, di suoni, di profumi, di cinquanta, quaranta anni fa, ma anche di cinque. 

Una corsa, un bacio, una canzone suonata insieme alla band, un film di Woody Allen al circolo delle acciaierie, una uscita anticipata a scuola, un bagno ad aprile con compagni del liceo, e rischi di affogare, inzuppato dalla nostalgia dei ricordi.

Menomale che ci sei tu, amore mio