Mamma, ti vedo ricurva
nel tuo corpo esile e fragile
con un sorriso leggero
che metteva in luce
la perfezione del tuo viso.
Le tue mani lasciavano
intravedere vene sottili
che comunicavano l'idea
di gracilità e di grande energia.
Non ho dimenticato nulla,
non mi è sfuggito alcun particolare,
nemmeno di quelli che possono
sembrare impercettibili.
Ricordo con lucidità
i tuoi movimenti,
la tua espressione
e le giornate trascorse insieme.
Come un gabbiano ferito
ti rifugi in un lido lontano
fra le scaglie di eternità
dove ritroverai la pace perduta.
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