A Gianni
Mi sono consolata
scrivendo e parlando di te,
grande amore della mia vita.
Ti ho amato
ancora prima di conoscerti.
Eri così grande
che la terra non ti bastava,
ora hai anche il cielo.
Il tuo ricordo rimarrà sempre vivo
nel pensiero di chi ti ha amato.
La maggior parte di questi versi è dedicata a un grandissimo uomo
che non c'è più,
e che è stato
il mio unico, grande e infinito
amore.
Ai miei figli
Siete il centro del mio divenire,
la sintesi dei miei giorni monotoni,
il termine ultimo dei miei ideali.
Avverto i vostri continui tormenti
e le vostre inderogabili decisioni
in cui ciascuno è solo
di fronte alle proprie scelte.
Difficoltà giornaliere
inquinate dal vuoto.
Per voi ho sognato tanto
e per realizzare il tutto
mi sono annullata
senza il minimo risparmio.
Siete il regalo più bello
che la vita mi abbia fatto.
Ai miei figli
Ricordate di stare sempre uniti.
I valori non sono utopie.
Gli affetti non sono sentimentalismi.
Per vivere bisogna stare insieme.
Stare insieme serve
per crescere, per soffrire, per gioire.
Poter gioire insieme
vale qualsiasi prezzo
e qualsiasi sacrificio.
La vita vola via
e non ci si accorge
di quanto siano preziosi i minuti
e gli attimi trascorsi
accanto alle persone care.
Valorizzate ogni istante
di queste giornate terrene.
12 novembre 1978
Data in cui la storia
si divide in due parti.
Prima e dopo.
Cielo impolverato
di nuvole nere
con riverberi lucenti
che vanno a finire nel nulla.
Così la morte interrompe la vita.
12 novembre 1978, domenica
Morivi in una giornata fredda
nell'ora in cui il sole tramonta.
Il mio squallido compleanno
era presagio della tua fine.
Tutto il creato predisponeva
una tristezza infinita.
Grande silenzio lungo le strade.
Fra le mie dita sentivo solamente
la polvere che imprigionava
le tue scarne mani.
Apparteniamo ormai
a due rive
che non si possono più
toccare.
La morte irrompe d'improvviso
e frantuma certezze,
arpiona la coscienza
in un grande malessere
che svuota l'animo umano.
Terremoto emotivo
che fa da filo conduttore
a un diario di alterne sensazioni.
E' l'ouverture
a una crudele lacerazione
e a un desiderio
di sparire nel
nulla.
Te ne vai in un'ora
in cui sembra non ci sia
la forza di respirare.
Parlo meno di un pesce.
Io ti curavo con tanto amore,
ma ti sei arreso.
Respirare era sempre
più difficile.
Ti mancava il fiato.
Porto con me il tuo ricordo
per tutta la vita.
E il dolore diventa sconfitta.
Novembre 1978
Giorno dopo giorno
ti vedo morire.
Ti guardo negli occhi
e vedo le tue ore contate.
Mi sento nullità
per non poter cambiare
il destino.
Macigni pesanti
nel mio animo lacerato.
La tua vita non sarà più la stessa.
La nostra storia non avrà più futuro.
Novembre 1978
Quando
Quando la vita ti porta
dove non vorresti.
Quando davanti ai tuoi occhi
crolla tutto improvvisamente,
quando il destino
si accanisce contro di te,
quando il corso degli eventi
diventa dolore e sofferenza,
quando intorno
si respira tumore e morte,
le lacerazioni diventano
solamente voragini,
e il cuore porta macigni pesanti.
Verdi colline calabresi.
Dal cielo si staccano le prime stelle.
Dalla luna si versano molte lacrime
che si perdono nel tramonto.
C'è un silenzio che taglia l'aria.
Gabbiani impazziti coi loro voli
sopra il mare blu e fondali tersi.
Le nuvole corrono verso l'eternità.
Sciabordio di onde.
Nel mare una giostra di colori.
Decine di barche a vela
fanno sognare
attraverso ricordi lontani
della fanciullezza.
Odore di mare, respirato
lontano nel tempo
a Scilla e a Bagnara.
La vita si illumina
e si carica di senso
grazie a questa tavolozza
di emozioni.
Il giorno finisce.
E' un tramonto doloroso.
Il cuore è a pezzi.
Guardo il futuro
con terrore.
E' proprio la malattia
che mi fa orrore,
forse meno la morte.
Al riparo dal cielo
decine di uccelli
volano in cerca
di una meta sicura.
Ottobre 1978
Sento le tue parole
martellanti nel cervello.
Sento il tuo profumo
unico e raro.
Sento il calore
delle tue mani.
Sento lo sconvolgimento
dentro di me.
Sento il tuo sguardo
che mi attraversa.
Sento i tuoi passi
che si allontanano per sempre
dal mondo terreno.
Novembre 1978
A Silvana
Ti sento abbastanza lontana,
impigliata
ai rami contorti
che la vita ha scelto
a tua insaputa.
Forse sei stanca
e come un cerbiatto ferito
cerchi un angolo
che non sia voragine.
Anche l'azzurro del cielo
era buio per i tuoi giorni,
chiusa in una sfiducia senza rimedio,
preda di un dolore senza voce.
1° settembre 2003
Percorro il mondo senza di te
e l'inverno è calato sulla città,
sui tetti delle case,
sugli alberi e sui fiori
bagnati di pianto.
Percorro il mondo senza di te
sulle vie ferite di nostalgia
e di ricordi incancellabili,
e il chiasso delle feste
si tramuta in lentissimi rintocchi.
Percorro il mondo senza di te
e il mio cuore si allontana
come una barca alla deriva
con un cielo senza stelle
nelle notti infinite e buie.
Percorro il mondo senza di te
e i miei giorni sono senza futuro.
Gennaio 1979
Ubriaca di ricordi
ripasso i giorni
della mia vita
facendo a pezzi
la mente e il cuore.
Dopo di te il nulla.
Brandelli di cuore
buttati ovunque.
Nel cuore dell'estate
vive in me
un freddissimo inverno.
L'alba diventa notte
e il cuore continua a lacrimare.
L'avvenire mi piomba addosso
come un grosso macigno.
Sto per sprofondare
in un pozzo senza fondo.
Come un battito di ciglia
muore il tuo respiro.
Tutto si spegne
in un frammento
di cielo impolverato.
Intravedo
migliaia di flutti
frangersi sugli scogli.
Inghiottita nel vento
tremo
guardando l'infame destino
che mi aspetta.
Novembre 1978
A mia mamma
Ti vedevo soffrire.
La mia pena aumentava.
Non potevo dare sollievo
ai tuoi malanni.
Eri piccolina e minuta
ma la tua saggezza
era speciale e unica.
La tua presenza
mi dava pace
e mi rasserenava.
Per molto tempo sentii la tua assenza
e quella separazione
fu motivo di grande dolore.
Sei la certezza del domani,
il sogno agognato,
l'emozione di ogni istante,
dimensione senza tempo
e senza pensieri.
La tua vicinanza
mi tiene sospesa e leggera,
finalmente rilassata.
Sono certa che anche da una stanza buia
può filtrare un raggio di sole.
Sono certa che anche nella terra arida
può nascere un piccolo fiore.
Sono certa che anche una pianta secca
può regalare un frutto saporito.
Sono certa che sconfitte, speranze
e progetti sono l'alternarsi
di una vita abbastanza normale.
Settimane dolorose
che vorrei strappare
dal calendario.
Le vittorie
si trasformano improvvisamente
in sconfitte.
Si avanza nel buio più completo
chiedendo
la combinazione esasperata
dei giorni che verranno.
Ferita
con gli occhi di pianto
ti rivedo nel sogno.
Scippato alla famiglia
precipiti nel vuoto.
Tagliato il filo della vita
con cesoie affilate
chiudi i tuoi giorni
in una serata fredda
di novembre.
Lacerazione profonda
in cui la tua assenza
è presenza costante
di una partita chiusa per sempre.
Calabria
Lontananze perdute e mai più ritrovate.
Luci, colori, ricordi, sapori
di una terra antica e sorprendente.
Colline aspre e inaccessibili,
mare ostile e prepotente,
paesaggio rigoglioso e secco.
Densità ombrosa degli ulivi secolari.
Sforzi sovrumani per la fatica di vivere.
Questa è la mia terra.
Eri sempre al mio fianco.
Io ti venivo dietro
spedita ma con molto affanno.
Eri il mio pianeta.
Mi hai lasciata sola.
Ora devo camminare
per le vie del mondo senza di te.
Sarà come vivere a metà.
Maggio 1979
Mamma, ti vedo ricurva
nel tuo corpo esile e fragile
con un sorriso leggero
che metteva in luce
la perfezione del tuo viso.
Le tue mani lasciavano
intravedere vene sottili
che comunicavano l'idea
di gracilità e di grande energia.
Non ho dimenticato nulla,
non mi è sfuggito alcun particolare,
nemmeno di quelli che possono
sembrare impercettibili.
Ricordo con lucidità
i tuoi movimenti,
la tua espressione
e le giornate trascorse insieme.
Come un gabbiano ferito
ti rifugi in un lido lontano
fra le scaglie di eternità
dove ritroverai la pace perduta.
Non c'è dolore che il mondo
trascuri.
Non c'è buio che non sia fatto
di sensazioni.
Non c'è quadro che il tempo
non scolori.
Non c'è orologio che non ti ricordi
il tempo che passa, e non torna.
Non c'è cattiveria che attiri
più della bontà.
Non c'è paura che possa impedirti
di godere
di ciò che è bello.
Silenzio fatto a pezzi.
Lo sguardo avvolge il mare
e forte il vento diventa tormento.
Frasi smozzicate, parole stanche.
Irrigidimento interiore
simile a uno sbadiglio represso.
Giorni spazzati via.
Dolore a livello del mare.
Il sibilo del vento
spezza la mente e il cuore
per frantumare anche i sassi.
Sei entrato nei miei giorni.
Ho il tuo viso
impresso nel cuore.
Cammino per la strada
e tu ci sei.
Non c'è posto nel mio lettino,
ma tu ci sei.
Nei miei pensieri
tu ci sei.
Nel mio cuore
e nella mia testa
tu ci sei.
Tu ci sei e rimani per sempre,
nonostante la tua partenza
senza ritorno.
