La leggerezza del tuo racconto memorabile, che negli anni ho fatto un po' mio, di quando insieme al tuo compagno di appartamento a Firenze, sei saltato da un treno in corsa. Avevi quel modo di raccontare e quel tono di voce potente che ti proiettava nella storia. Suonava più o meno così:
"Avevamo preso il treno da Firenze verso le sette e mezzo, un localaccio che si ferma dappertutto, siamo arrivati a Pisa dove ci siamo risvegliati speranzosi per via di un annuncio all'altoparlante: "Treno espresso per Roma in partenza dal binario 4". Un treno in ritardo, o un nuovo treno? Boh?, ma che importa? Via dal localaccio, siamo balzati in terra e ci siamo precipitati sul treno espresso; appena saliti il treno è partito. Che bellezza, invece di arrivare a mezzanotte, saremmo potuti scendere a Campiglia molto prima! Sorriso beato, relax. Dopo un po' passa il controllore. - Scusi, a che ora arriva il treno a Campiglia?- - Questo treno non ferma a Campiglia.- - Nooo. Dio bono, allora a che ora arriva a Grosseto?- - Questo treno non ferma a Grosseto. Effettua una sola fermata, Roma Ostiense.- - Noooooooo!- Il controllore ci guarda disperati, e aggiunge: - A volte i treni si fermano per soste tecniche, o semafori rossi. Ma io non vi ho detto nulla, eh.-
Io e Michele con le borse vicino alla porta, in attesa di una qualsiasi sosta. Passa Cecina, San Vincenzo, Campiglia. Vicino a Vignale, il treno rallenta, i freni fischiano. - Ci siamo!- Il treno è quasi fermo, apriamo la porta, in attesa che si fermi del tutto. Invece no. Il treno riprende, e anche velocemente, ma io nel frattempo ho già buttato sulla ghiaia la mia borsa, decido di buttarmi a tuffo come un cow-boy, mi sfracello per terra, la giacca di montone è a pezzi, sento un dolore a una spalla, e con la coda dell'occhio vedo più avanti Michele ( a cui - forse sadicamente - avevo urlato "Buttati!") che lancia la borsa e poi se stesso mezzo sfracellato sulla ghiaia, che rotola più volte. Abbiamo percorso qualche centinaio di metri per raggiungere la stazione di Vignale, mezzi sanguinolenti, e con le giacche sbrindellate. I genitori sono venuti a prenderci, increduli. Ma dai, siamo nella storia, scesi da un treno in corsa!" E si sganascia dalle risate, e io con lui.
Una salita, Castiglion del Bosco, prima di Montalcino, una delle tante eroiche che io e te abbiamo fatto, non insieme. Quell'anno pioveva a secchiate, e ci siamo trovati alla base della salita, inzuppati di fango, e abbiamo percorso la salita insieme. Con la ruota posteriore che ogni tanto slittava su quei tornanti, e con quel tuo sorriso e le tue imprecazioni che mi hanno accompagnato su. Avevi il cappellino dell'eroica marrone, così come tutto il resto, e solo il tuo sorriso si opponeva a quel cumulo di terra che ti portavi dietro, che ci portavamo dietro.
Un ottobre di tanti anni fa. Abbiamo deciso di preparare insieme l'esame di biochimica, eravamo entrambi a Piombino, i corsi a Firenze non erano ancora iniziati. Ci trovavamo a casa mia e a casa tua, una fatica enorme quell'esame, ma abbiamo finito in alcune settimane tutto il programma e ci siamo spostati a Firenze nell'appartamento che aveva in affitto Mimmo, mio fratello, in via di Bellariva, due giorni prima dell'esame. E la mattina prima di andare a Careggi, ci stavamo rasando la barba, e c'era una radio scassata in bagno che ci permetteva di ascoltare solo radio Krisna. "We are spirits in the material World...." e lo speaker che ogni tanto entrava nella canzone spiegando che "siamo spiriti in un mondo materiale", non riusciva a dire altro che la traduzione di questa frase, e noi canticchiando sulla voce di Sting e ridendo, ridendo, con la faccia piena di schiuma da barba. L'esame ci andò bene, e Maurizio mi propose di preparare altri esami insieme, ma io avevo a settembre fatto l'esame di ammissione a odontoiatria, andato bene, senza dire nulla al caro Maurizio, e avevo già deciso di cambiare facoltà. Ci rimase un po' male, e anche io, visto che avevo trovato un ottimo compagno di studi, e soprattutto un amico. Ma ogni tanto, rivedendoci, canticchiavamo all'unisono "We are spirits..."
Non so dove tu sia, caro Maurizio. Non ho ben chiaro se tu ci sia ancora o meno, la mia fede religiosa vacilla. Ma, ora che l'elenco delle persone che mi mancano comincia a farsi corposo e pesante, spero tanto - per vigliaccheria o per disperazione - che tu ci sia, da qualche parte, e se ci sei, spero tanto di ritrovarti. Somewhere. Spirits in the material world.
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