Silenzio sempre più denso,
cupo, remoto e sconosciuto.
Scorrono le ore
inesorabili e spaventose.
Raccolgo i fili della mia vita
per fare una matassa
dalla quale si dipanano
più dolori che gioie.
...Soprattutto, non affrettare il viaggio; fa' che duri a lungo, per anni, e che da vecchio metta piede sull'isola, tu, ricco dei tesori accumulati per strada senza aspettarti ricchezze da Itaca. (C. Kavafis)
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