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domenica 15 settembre 2013

Non c'è il limone

Ieri ho partecipato ad un lungo evento, preferisco non entrare nei dettagli, che mi ha messo a dura prova.
Non conoscevo nessuno, nemmeno avevo voglia di conoscere, e sono stato con il bicchiere in mano, tanto per darmi un contegno, in piedi apppoggiato e seminascosto da una colonna, in prossimità di una piscina illuminata, attendendo a lungo l'inizio di una cena. La gente andava e veniva dalle poltrone verso i tavoli degli aperitivi ed antipasti. Ho captato frammenti di conversazione: "Cara sei splendida", "Livorno è ormai al massimo livello di degrado" "Prima ero nel Rotaract, adesso sono nel Rotary" "Ormai nei ristoranti mangi due sciocchezze e spendi 70 euro, e se non ti conoscono ti spennano" "Ora dobbiamo impegnarci a frequentarci di più, cara, avremo sicuramente occasione" "Una cerimonia splendida, ma hai notato che non c'è il limone accanto ai piattini con le ostriche?" .
Invece di dire "sì", la gente diceva "Certo" o "Certamente".
Sono andato via a mezzanotte, nella prima mandata dei commiati politically correct, ma ho fatto una gran violenza a me stesso in questo lungo sabato. Se avessi dovuto ascoltare il mio corpo, sarei dovuto andarmente alle sei del pomeriggio, ma così facendo avrei fatto un torto ad un mio caro amico. Però ho fatto un torto a me stesso.
Pensavo continuamente a Toni Servillo, in "La grande bellezza", che dice:
"La più sorprendente scoperta che ho fatto subito dopo aver compiuto sessantacinque anni è che non posso più perdere tempo a fare cose che non mi va di fare."
Io ne ho 52, e ci sto lavorando.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Io ne ho dieci di più e sono a buon punto. MOLTO a buon punto.

Anonimo ha detto...

Caro Tony, spero che ti sia disintossicato il giorno dopo...
Il tuo amico C.

Tonilamalfa ha detto...

@ Barbara: l'esperienza in questo caso aiuta. Esempio: Mia sorella ha 60 anni e non saluta più i vicini di casa che ha saputo per certo aver spettegolato su di lei, io continuo ipocritamente a salutarli e a perdere il mio tempo. Ma sto viaggiando spedito. A parte questo caso raccontato, una cena a cui non ho voglia di andarci,non ci vado.
@ Carlo: il giorno dopo, sì, era tutta un'altra musica, in tutti i sensi.