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giovedì 6 dicembre 2012

Librarsi con grande intensità

La sera del 4 dicembre, nella biblioteca delle Oblate di Firenze, il gruppo di lettura “Librarsi” si è ritrovato per leggere alcune belle pagine proposte da ogni singolo lettore. Qui sotto riporto un sintetico resoconto.
Pallina, una novella di Guy de Maupassant, letto da Jean. Pressioni su una ragazza francese, una prostituta che viene costretta a concedersi a dei soldati prussiani per un fine nobile e superiore, anche se tutti considerano che non ci sia nulla di nobile e superiore in ciò che fa. Questo gruppo di persone benpensanti desidera ipocritamente che lei accetti di farlo, che non faccia tanto la difficle; sarebbe la salvezza di tutti, anche se viene disprezzata da tutti. Nessuno si preoccupa minimamente del fatto che lei non desidera affatto farlo, come se la sua volontà non fosse nemmeno da prendere in considerazione. Dinamiche di gruppo che soverchiano le esigenze del singolo, per giunta un soggetto debole che non ha il diritto di essere tutelato. 
La profezia di Celestino, di James Retfield, letto da Stefano. Affascinante, per  Stefano, il leggere in queste pagine che qualsiasi persona che tu incontri possa non essere frutto di un evento fortuito, che non sia un caso ma che ci sia qualcosa di interessante dietro tutto questo. Come se lasciasse intravedere la meraviglia oltre il quotidiano. Come se al motivo dell'incontro, di qualsiasi incontro, avessimo l'opportunità di indirizzare la vita in una direzione carica di senso. E se cogli profondamente lo sguardo di un viso con cui percepisci una affinità, oltre al suo aspetto esteriore riuscirai a leggere il suo vero pensiero.
Jorge Luis Borges, Finzioni, letto da Bianca. Viene letta la premessa del libro , che giustifica le scelte e lo stile del libro stesso, e anche la finzione e la sua coerenza. Per Bianca, rileggendo nuovamente questa premessa in seguito alla lettura del libro, si sono chiarite molte cose, in uno stile che ad alcuni, alla prima lettura, potrà apparire cattedratico e distante dal lettore, ma che per lei non è tale.  In poche parole nella premessa si sintetizza molto chiaramente e in poche frasi tutto ciò che sarà esposto in seguito.
Amelie Nothomb, La metafisica dei tubi, letto da Paola. L'ultima frase del brano dice: “dimmi cosa ti disgusta e ti dirò chi sei, le nostre personalità non servono a niente, le nostre inclinazioni sono una più banale dell'altra.” I pesci  che mangiano voracemente le briciole di mangime(la repulsione suggerita nel brano), una colonia di vermi, la roba da mangiare in grande quantità, un individuo che mangia in modo vorace, le piattole, briciole di un biscotto nel fondo di una tazza di latte. Tutti suggerimenti dei vari lettori presenti alla serata, stimolati dal brano stesso, peraltro molto divertente.
Caos calmo, di Sandro Veronesi, letto da Donatella. Ritmo incalzante, un periodare denso di immagini. La verità di questo brano – che la gente smette di sorridere ai bimbi e alle loro mamme appena compiuti i quattro anni – è ciò che ha colpito Donatella, una verità disarmante . Lo stile, dice Cristina, è piaciuto, ma il brano ha messo in risalto, oltre a quella verità, una mamma esaurita e nevrotica. La mamma si dovrà reinventare qualcosa per andare avanti, altrimenti la gente continuerà ad ignorarla.
Fred Uhlman, L'amico ritrovato, letto da Luca. Ogni passaggio del libro o del brano è per Luca molto intenso; ogni momento della vicenda è finalizzato al tentativo di accattivarsi la simpatia e la visibilità di un compagno di scuola da parte del protagonista del libro . Parla della affinità a livello maschile con un amico. Lui trova un alter ego, un'affinità che nasce per un ragazzo, per lui fondamentale per la sua crescita. Disposto a sacrificarsi per lui, a voler eccellere con gli studenti ed i professori per ingraziarselo. Ci sono momenti di esaltazioni in adolescenza quando ci si avventura in giudizi su massimi sistemi e arte, dimostrando che sei più in gamba degli altri compagni, o in modo più discreto dimostrando che sei più competente di un insegnante.
La resurrezione di Mozart, Nina Berberova, letto da Cristina. Un personaggio che passa dalla città bassa alla città alta, pur provenendo dalla città alta. Indugia, perché deve tornare nella città alta e perde tempo, e infine decide di andare nella città alta. La prosa è al confine con la poesia, immagini forti di questa città portuale, investita da piogge e uragani. Una delle frasi più suggestive:”...tu sei un violino, un flauto, o un tamburo su cui il destino batte già da vent'anni, è vietato avvilirsi.”
Cattedrale, un racconto di Raymond Carver, letto da Toni. In queste pagine un non vedente guida la mano del protagonista in modo da disegnare una cattedrale. “...Il cieco ha detto:-Stiamo disegnando una cattedrale. Ci stiamo lavorando insieme, io e lui...” La maggior parte del disegno di questa cattedrale sarà eseguito dal protagonista ad occhi chiusi, sempre guidato dalla mano del cieco: “...Tenevo ancora gli occhi chiusi. Ero a casa mia. Lo sapevo. Ma avevo la sensazione di non stare dentro a niente. -E' proprio fantastica-, ho detto.”

Una serata di grande intensità, come spesso, in molte serate del gruppo di lettura, è accaduto.
Ci ri-incontreremo l'8 gennaio.

1 commento:

tuttalaveritasulcalcio ha detto...

tutti libri molto belli, mi spiace non esserci stato, specie finzioni e cattedrale di carver. spero alla prossima stefano gecchele