A volte nelle
vicende della vita si ricerca un senso a tutti i costi, nel nobile
tentativo di poter pensare che ciò che facciamo giorno dopo giorno
abbia una direzione, una sua logicità. Altre volte il senso è lì,
davanti ai nostri occhi: una specie di messaggio che ti si appalesa
davanti. Quest'ultima evenienza si è verificata l'altra sera alle
Oblate, durante la serata di lettura, sprofondati su quattro
divanetti da cui è molto difficile, a fine incontro, riemergere.
Il senso è stato
dato dall'inconsapevole filo conduttore dei vari testi: la diversità.
Nel testo letto dal sottoscritto, tratto da “Io sono leggenda” di
Richard Matheson, un ultimo uomo sulla terra terrorizza, con la sua
diversità, le vite di tutti gli altri che sono mutati in vampiri.
Cristina ha letto un
racconto: “Torte al miele” tratto da “Tutti i figli di dio
danzano”, di Murakami Haruki. Nel racconto un orso, in grado di
leggere, scrivere, fare di conto, vendere il miele, si sente diverso
da tutti gli altri orsi. E' una favola in cui, attraverso le domande
di una bambina, nulla è lasciato al caso, e chi risponde – un
adulto – trova attraverso le risposte la coerenza che deve trovare
per scrivere una favola, un racconto, un testo.
Jean ha letto un
brano tratto da “Vita di apollonio di tiana” – di Filostrato
ed. adelphi. A quanto pare questo Apollonio era molto diverso e
particolare: un antesignano del movimento dei verdi, che non
utilizzava pelli di animali per vestirsi, non faceva riti sacrificali
con animali agli dei, bensì con focacce e miele, ed era vegetariano.
Donatella ha letto
un brano tratto da “Venivamo tutte per mare”, Juli otsuka –
bollati boringhieri. C'è una base comune, ragazze giapponesi che
vanno in America per sposarsi, che si divide nella diversità, nel
dettaglio di ognuna di loro. Le ragazze di campagna, città, mare. Un
modo di raccontare corale. Un patchwork che riesce a dare voce ad una
moltitudine di personaggi. Ognuna delle vicende sono reali, ed invece
che un testo di filologia è venuto fuori una serie di racconti.
Approfondisce il flusso migratorio giapponese negli anni 30.
Stefano ha letto il
famoso monologo del replicante Roy Batty, del film Blade Runner(un
eccellente diverso), in occasione del trentesimo anno dall'uscita del
cult movie.
Luca ha letto
“Ragazze, cappelli e hitler” di Trudi kanter . Un libro che ha
letto tutto con molta intensità. Molto intenso perchè si percepisce
che quando si vive una situazione così forte, si avverte una calma
prima di una tempesta. I bambini ebrei, diversi, obbligati a lavare
in terra, sono soltanto delle cavie che verranno utilizzate in
futuro, i primi esperimenti fatti. C'è una voglia di fuga da questa
realtà, come organizzarsi per fuggire da questa dimensione, uno
stato di umiliazione ancora in embrione. Ci sono privazioni e un
progressivo restringimento di possibilità. Azione di sopruso, sembra
solo un gruppo di teppisti, invece sottende ad una tragedia epocale.
Ci vediamo alle
Oblate il 4 dicembre.
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