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domenica 11 novembre 2012

Librarsi in biblioteca, il sequel


A volte nelle vicende della vita si ricerca un senso a tutti i costi, nel nobile tentativo di poter pensare che ciò che facciamo giorno dopo giorno abbia una direzione, una sua logicità. Altre volte il senso è lì, davanti ai nostri occhi: una specie di messaggio che ti si appalesa davanti. Quest'ultima evenienza si è verificata l'altra sera alle Oblate, durante la serata di lettura, sprofondati su quattro divanetti da cui è molto difficile, a fine incontro, riemergere.
Il senso è stato dato dall'inconsapevole filo conduttore dei vari testi: la diversità. Nel testo letto dal sottoscritto, tratto da “Io sono leggenda” di Richard Matheson, un ultimo uomo sulla terra terrorizza, con la sua diversità, le vite di tutti gli altri che sono mutati in vampiri.
Cristina ha letto un racconto: “Torte al miele” tratto da “Tutti i figli di dio danzano”, di Murakami Haruki. Nel racconto un orso, in grado di leggere, scrivere, fare di conto, vendere il miele, si sente diverso da tutti gli altri orsi. E' una favola in cui, attraverso le domande di una bambina, nulla è lasciato al caso, e chi risponde – un adulto – trova attraverso le risposte la coerenza che deve trovare per scrivere una favola, un racconto, un testo.
Jean ha letto un brano tratto da “Vita di apollonio di tiana” – di Filostrato ed. adelphi. A quanto pare questo Apollonio era molto diverso e particolare: un antesignano del movimento dei verdi, che non utilizzava pelli di animali per vestirsi, non faceva riti sacrificali con animali agli dei, bensì con focacce e miele, ed era vegetariano.
Donatella ha letto un brano tratto da “Venivamo tutte per mare”, Juli otsuka – bollati boringhieri. C'è una base comune, ragazze giapponesi che vanno in America per sposarsi, che si divide nella diversità, nel dettaglio di ognuna di loro. Le ragazze di campagna, città, mare. Un modo di raccontare corale. Un patchwork che riesce a dare voce ad una moltitudine di personaggi. Ognuna delle vicende sono reali, ed invece che un testo di filologia è venuto fuori una serie di racconti. Approfondisce il flusso migratorio giapponese negli anni 30.
Stefano ha letto il famoso monologo del replicante Roy Batty, del film Blade Runner(un eccellente diverso), in occasione del trentesimo anno dall'uscita del cult movie.
Luca ha letto “Ragazze, cappelli e hitler” di Trudi kanter . Un libro che ha letto tutto con molta intensità. Molto intenso perchè si percepisce che quando si vive una situazione così forte, si avverte una calma prima di una tempesta. I bambini ebrei, diversi, obbligati a lavare in terra, sono soltanto delle cavie che verranno utilizzate in futuro, i primi esperimenti fatti. C'è una voglia di fuga da questa realtà, come organizzarsi per fuggire da questa dimensione, uno stato di umiliazione ancora in embrione. Ci sono privazioni e un progressivo restringimento di possibilità. Azione di sopruso, sembra solo un gruppo di teppisti, invece sottende ad una tragedia epocale.

Ci vediamo alle Oblate il 4 dicembre.

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