Non lasciatevi trarre in inganno dalla prima foto, dal sapore vagamente trionfalistico.
La foto - in realtà anche le altre due - si riferisce alla sera del tre ottobre 2010, una data per me importante, anche se in quel giorno non ho vinto niente, non ho ottenuto allori né lauree, né ho conseguito alcun premio per aver scoperto qualcosa di importante.
Anzi: ho faticato tutta una intera domenica, alzandomi alle due e mezzo del mattino, tornando a casa alle undici e mezzo di sera.
Ma qualcosa di bello l'ho vinto, sì, lasciatemelo dire.
Che cosa ho fatto?
Ho partecipato all'Eroica 2010, una manifestazione ciclo-turistica che si tiene nelle strade asfaltate e, perlopiù, nelle "strade bianche", quelle sterrate, del Chianti. Sono arrivato al traguardo della distanza più lunga entro il tempo massimo, giusto in tempo per essere inserito nell'"albo d'oro" dei partecipanti, il che per me è una grande vittoria. E' l'unica gara in bicicletta a cui ho partecipato in vita mia.
Sono partito al buio da Gaiole in Chianti, poco dopo le cinque del mattino, e vi sono tornato dopo le sette di sera, all'imbrunire, dopo aver percorso 209 chilometri immerso nella bellezza, inzuppato di sudore, sporco di fango, affaticato, a volte disperato, e felice di esserci. Con il buio, la nebbia, il sole, la pioggia, il freddo, poi il caldo, le salite imbrattate di fango, le discese spesso segnate pesantemente dalle ruote dei trattori, attraversando paesi simbolo di Chianti per tutto il mondo: Gaiole, Brolio, Siena, Radi, Montalcino, Asciano, Castelnuovo Berardenga, Radda. Avvertendo il calore e l'accoglienza di coloro che si sono prestati per l'organizzazione ai sei ristori, ai crocevia, nei bivi delle strade bianche, in campagna, nei boschi.
Oggi è mercoledì, e ancora mi arriva energia ed entusiasmo dall'esperienza compiuta domenica. Sì, lo ammetto, mi sono sentito eroico, molto vintage, come la mia vecchia eroica bicicletta Colnago - un po' malandata, con ruggine qua e là, poverina, comunque utilissima: per partecipare il regolamento richiedeva una bici di fabbricazione anteriore al 1987 - e orgoglioso di aver potuto, con la sola forza delle mie gambe, percorrere tutti i 209 chilometri di silenzio e panorami mozzafiato, come i tanti cipressi e case sulle colline, proprio in cima.
Le strade bianche, le vedi lontane, pare che non ci arriverai mai, sui versanti oltre, di là dal fondovalle, e poi ti ci trovi dentro, le maledici per quanto sudore e fatica ti fanno spremere, poi le benedici voltandoti un attimo indietro, per poi ricominciare avanti a te. Una specie di metafora della vita, ed è incredibile quante cose rivedi e riesci a pensare in 209 chilometri in bici.
Grazie Eroica, per avermi fatto sentire eroico...just for one day.
La foto - in realtà anche le altre due - si riferisce alla sera del tre ottobre 2010, una data per me importante, anche se in quel giorno non ho vinto niente, non ho ottenuto allori né lauree, né ho conseguito alcun premio per aver scoperto qualcosa di importante.
Anzi: ho faticato tutta una intera domenica, alzandomi alle due e mezzo del mattino, tornando a casa alle undici e mezzo di sera.
Ma qualcosa di bello l'ho vinto, sì, lasciatemelo dire.
Che cosa ho fatto?
Ho partecipato all'Eroica 2010, una manifestazione ciclo-turistica che si tiene nelle strade asfaltate e, perlopiù, nelle "strade bianche", quelle sterrate, del Chianti. Sono arrivato al traguardo della distanza più lunga entro il tempo massimo, giusto in tempo per essere inserito nell'"albo d'oro" dei partecipanti, il che per me è una grande vittoria. E' l'unica gara in bicicletta a cui ho partecipato in vita mia.
Sono partito al buio da Gaiole in Chianti, poco dopo le cinque del mattino, e vi sono tornato dopo le sette di sera, all'imbrunire, dopo aver percorso 209 chilometri immerso nella bellezza, inzuppato di sudore, sporco di fango, affaticato, a volte disperato, e felice di esserci. Con il buio, la nebbia, il sole, la pioggia, il freddo, poi il caldo, le salite imbrattate di fango, le discese spesso segnate pesantemente dalle ruote dei trattori, attraversando paesi simbolo di Chianti per tutto il mondo: Gaiole, Brolio, Siena, Radi, Montalcino, Asciano, Castelnuovo Berardenga, Radda. Avvertendo il calore e l'accoglienza di coloro che si sono prestati per l'organizzazione ai sei ristori, ai crocevia, nei bivi delle strade bianche, in campagna, nei boschi.
Oggi è mercoledì, e ancora mi arriva energia ed entusiasmo dall'esperienza compiuta domenica. Sì, lo ammetto, mi sono sentito eroico, molto vintage, come la mia vecchia eroica bicicletta Colnago - un po' malandata, con ruggine qua e là, poverina, comunque utilissima: per partecipare il regolamento richiedeva una bici di fabbricazione anteriore al 1987 - e orgoglioso di aver potuto, con la sola forza delle mie gambe, percorrere tutti i 209 chilometri di silenzio e panorami mozzafiato, come i tanti cipressi e case sulle colline, proprio in cima.
Le strade bianche, le vedi lontane, pare che non ci arriverai mai, sui versanti oltre, di là dal fondovalle, e poi ti ci trovi dentro, le maledici per quanto sudore e fatica ti fanno spremere, poi le benedici voltandoti un attimo indietro, per poi ricominciare avanti a te. Una specie di metafora della vita, ed è incredibile quante cose rivedi e riesci a pensare in 209 chilometri in bici.
Grazie Eroica, per avermi fatto sentire eroico...just for one day.
4 commenti:
Toni, i miei complimenti :)
Grazie tante, Federico!
beh, complimenti. Ma è ancora dire poco. Fare cose del genere ti aiuta a riappropriarti di quel senso di padronanza della vita, del poter dare al tempo un'altra, propria scansione, che non sia dettata da nient'altro ad di fuori di te. E ci credo, infine, che ti lascia dentro una montagna di energia positiva.
Giusto per dire che mi sono spostata a questo indirizzo qui: www.pessimesempio3.wordpress.com
(so che non è molto educato, ma anche scomparire nel nulla non mi pare bello, no? ciao, buone pedalate)
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