La storia si può riassumere in questi termini: un fotografo
professionista, Robert Kincaid, si ferma a Madison County, nello Iowa,
per fare un servizio fotografico su sette ponti coperti che si trovano
in quella zona. Non riesce a trovarne uno, e si ferma presso una
fattoria per chiedere indicazioni. Si imbatte in Francesca Johnson, e di
lì a poco si instaura un legame profondo tra i due. Per quattro giorni
vivranno una potente storia d'amore, complice l'assenza del marito e
dei figli di Francesca, dopodichè non si vedranno mai più - Francesca
non se la sente di lasciare il marito ed i figli - pur rimanendo
entrambi legati per tutta la vita a quella breve ed intensa relazione.
Partiamo dai difetti.
A mio avviso, lo scrittore si preoccupa troppo di ingraziarsi il lettore
americano un po' perbenista, e come può fare? Instillando nel lettore
dei tranquillizzanti stereotipi che rendano inevitabile l'accadimento
della storia. In altre parole, Francesca non ha scelta. E come si può
fare per rendere inevitabile tutto questo?
1) Il fotografo, Robert Kincaid, deve risultare:
a) un gran figo: " a cinquantadue anni, il suo corpo era tutto muscoli
che si flettevano con quell'intensità e quell'energia propria solo degli
uomini che lavorano sodo e hanno buona cura di sè."(pag.42, edizione "I
miti Mondadori"), "paragonati a lui, gli uomini che conosceva
sembravano tutti goffi" (pag.101),"una creatura delle
stelle..."(pag.102)
b)un fine conoscitore di poesie:"...Le mele argentee della luna/Le mele dorate del sole...W.B. Yeats"(pag.77)
c)dotato di rare virtù: "..Era un uomo sensibile, ma questo lei lo
sapeva già(pag.98).." "Diversamente da come facevano tutti, non lasciò
sbattere la porta schermata, ma l'accompagnò con la mano..."(pag.60)
d)unico, in via di estinzione: "...come lui ce n'era uno e uno soltanto."(pag.170)
Il punto 1d dovrebbe mettere al riparo da brutte sorprese tutti i mariti dello Iowa.
2)Francesca dev'essere:
a)bella, di una bellezza in sordina da valorizzare:"...Era deliziosa, o
lo era stata un tempo, o forse avrebbe potuto esserlo di nuovo."(pag.32)
b)speciale:"...certe caratteristiche fisiche erano piacevoli, ma per lui
a contare erano soprattutto l'intelligenza e la passione per la vita,
la capacità di suscitare sottigliezze della mente e dello
spirito..."(pag.55)
c)insoddisfatta:"...Immagino che dovrei dire - Certo. E'tranquillo qui. E
la gente è simpatica.- E' tutto vero, o quasi...Ma...non è quello che
sognavo quando ero ragazza."(pag.58)
I punti 2a e 2b servono ad indebolire le inibizioni morali di Robert, il
punto 2c a rendere meno pesante il fardello dei sensi di colpa.
3)Richard, il marito, dev'essere:
a)assente, prima di tutto:"Richard e i ragazzi erano alla Illinois State
Fair, dove presentavano il manzo da competizione..."(pag.43)
b)abitudinario:"...E Richard aveva paura dei cambiamenti, di ogni tipo
di cambiamento, nell'ambito del loro matrimonio."(pag.109)
c)rigido e prevenuto:"...gli orecchini d'oro a cerchio che, secondo
Richard, la facevano assomigliare a una sgualdrina..."(pag.61)
d)noioso: "...gli argomenti di conversazione erano il tempo, i prezzi dei prodotti agricoli..."(pag.69)
e)frettoloso:"[l'atto sessuale n.d.r.]...era sempre una faccenda rapida, statica e rudimentale..." (pag.85).
Insomma, questo Richard se l'è proprio voluta.
Abbiamo da una parte una specie di semidio, dall'altra una sorta di
parafulmine che assorbe ed incarna i peggiori comportamenti maschili, e
in mezzo Francesca. Sarebbe stato più coraggioso per l'autore delineare
maggiore normalità: una normalità che non spiega fino in fondo perchè
queste cose avvengano, una normalità che lascia la possibilità al
lettore di introdurre le proprie ragioni, una normalità che lascia
spazio alla scelta.
Ma ora parliamo di cosa funziona in questo libro.
Prima di tutto è interessante, a mio avviso, la struttura della
narrazione, che si prefigge lo scopo di dare verosimiglianza al testo.
La struttura si può suddividere nei seguenti punti:
1)Si inizia con una premessa, un incontro dell'autore con i figli di
Francesca. Vogliono che la storia della loro madre venga allo scoperto, e
cercano con una certa insistenza di convincerlo, nonostante
l'imbarazzo iniziale che il ritrovamento dei diari e di una lettera
aveva generato in loro.
2)Poi c'è il titolo del libro, come a sancire la verità di quanto detto nella premessa.
3)La storia vera e propria, che va avanti ed indietro nel tempo,
fermandosi a lungo sul momento epico - a quei quattro giorni lunghi
quanto una vita - e ad altre epoche successive in cui questa storia
viene rivissuta attraverso i ricordi di Robert e di Francesca.
4)La morte di Richard, il marito, e la naturale esigenza di Francesca di
ricercare Robert, nonostante siano passati molti anni. Ma non lo
ritroverà.
5)La morte di Robert e l'invio, tramite rappresentante legale, dei suoi effetti personali a Francesca.
6)La morte di Francesca, e quel che consegue descritto al punto 1).
7)Il poscritto dell'autore, che parla della raccolta della
documentazione per ciò che riguarda la vita e gli spostamenti di Robert,
e dell'intervista fatta ad un sassofonista che lo ha conosciuto negli
ultimi anni di vita.
In ogni punto della storia vengono circostanziati gli avvenimenti
attraverso la produzione di documenti, o di testimonianze, o descrizioni
di foto, come se l'autore fosse un mero strumento di riorganizzazione
delle informazioni. E in tanti, alla fine, si domandano se tutto ciò sia
realmente accaduto, al punto che il "National Geographic" tra le sue
FAQ(le domande più frequentemente formulate dai frequentatori della sua
homepage)
ha inserito anche questa:
"- When will you publish the work of Robert Kincaid again? I’m anxious to see it after reading The Bridges of Madison County.
- Alas, the sexy, sinewy, middle-aged star of “Bridges,” portrayed by
Clint Eastwood in the film that followed the book, is pure fiction.
There is not, and never was, a photographer here named Robert Kincaid."
Insomma, la blasonata rivista si è vista costretta ad uscire allo
scoperto per ufficializzare che Robert, il fotografo, non è mai
esistito, che non ha mai lavorato presso la "National Geographic". Ma
non ha una grande importanza, a mio avviso: Robert James Waller(avete
notato? si chiama Robert pure lui, e fa il fotografo e lo scrittore,
chissà...) è stato in grado di riprodurre un mondo, un mondo che si
spalanca davanti agli occhi del lettore. In tal modo Robert e Francesca
esistono davvero.
Francesca è la protagonista assoluta della storia, a mio avviso
estremamente convincente, proprio perché il suo comportamento non è
prevedibile fino in fondo.
E' lei che si offre di accompagnare Robert al Roseman Bridge: "Francesca
Johnson si sorprese a dire: - Sarò lieta di mostrarglielo, se vuole -.
Perchè avesse pronunciato quelle parole, non lo seppe mai con
certezza."(pag.45)
E' lei che si alza nel cuore della notte, che prende la macchina per
andare ad attaccare con una puntina un foglietto sul Roseman Bridge,
dove Robert si sarebbe recato la mattina seguente:"- Se l'attira l'idea
di un'altra cena "quando volano le falene", venga stasera dopo il
lavoro. Qualsiasi ora andrà bene."(pag.93)
E' lei che decide di rimanere accanto a suo marito ed ai suoi
figli:"...Soprattutto, manchi tu. Ma c'è questo mio maledetto senso di
responsabilità...E mi odierebbero per quello che ho fatto"(pagg.134-135)
E' lei che immediatamente dopo aver fatto la sua scelta, si
dispera:"...Tornò a voltarsi un istante prima che un folto d'alberi sul
lato nordoccidentale della fattoria gli ostruisse la visuale, e la vide
seduta per terra a gambe incrociate nel punto d'accesso al vialetto, la
testa fra le mani."(pag.140)
E' lei che sta per cambiare idea, sta per tornare sulla sua
decisione, senza però averne il coraggio necessario. Dopo il ritorno a
casa del marito e dei figli, per puro caso Francesca e Richard vedono,
qualche giorno dopo, il furgone di Robert fermo ad un semaforo (lei sa
che sta per andarsene dallo Iowa, il suo lavoro è terminato): "Poteva
ancora farcela. Scendi e corri ad aprire la portiera di Harry[Harry è il
furgone di Robert N.d.R.], arrampicati tra gli zaini e i
cavalletti...Ma non si mosse, guardando il lunotto posteriore con
un'intensità che fino ad allora non aveva mai dedicato a nessuna cosa.
Vide lampeggiare la freccia di sinistra; ancora un istante e sarebbe
scomparso."(pag.143)
E' lei che riesce a dare un senso (ammesso che un senso debba per forza
averlo). Nella lettera rivolta ai figli, che leggeranno dopo la sua
morte, tornerà prepotentemente su quella scelta: "...Se non fosse stato
per vostro padre e per voi due lo avrei seguito dovunque, senza
esitazioni....Ma ecco l'aspetto paradossale: se non fosse stato per
Robert Kincaid, non credo che sarei rimasta alla fattoria per tutti
questi anni."(pag.170)
Aggiungo alcune frasi sparse del libro che mi sono, per motivi che
non riesco a spiegare in modo comprensibile, rimaste particolarmente
impresse:
"In seguito, le avrebbe detto che in un certo modo indefinibile ed
inesplicabile, mentre la guardava sfilarsi gli stivali, aveva vissuto
una delle esperienze più sensuali di cui avesse memoria. Il perché non
aveva importanza. Non era questo il modo in cui si accostava alla vita. -
L'analisi distrugge l'interezza. Ci sono cose, cose magiche, che devono
restare intere. Se cominci a guardare le singole parti, svaniscono. -
"(pag.55)
"-...ho continuato a precipitare dall'orlo di un luogo immenso ed
altissimo. E in tutti questi anni, precipitavo verso di te.-"(pag.128)
"...Vivo con il cuore impolverato. Meglio di così non saprei metterla..."(pag.158)
"Stava lavorando a qualcosa in cui cercava di trasformare la musica
in immagini. Mi disse: - John, hai presente quel riff che suoni quasi
sempre nella quarta battuta di Sophisticated Lady? Bé, credo di essere
riuscito a portarlo su pellicola, l'altra mattina...Vedevo il tuo riff
mentre lo ascoltavo e premevo il pulsante di scatto."(pagg.180-181)
"[Francesca] Avrebbe voluto che quel ballo durasse per sempre...Stava
diventando di nuovo una donna...Aveva ritrovato lo spazio per ballare
ancora."(pag.122)
Ma c'è dell'altro che mi ha colpito di questa storia, che riguarda la natura del conflitto di Francesca.
Ho la sensazione, non suffragata da alcuna certezza, che il mondo sia
pieno di storie del genere; è proprio la natura segreta di queste storie
che rende impossibile la loro estrinsecazione e catalogazione, e
proprio l'impossibilità di parlarne liberamente - da parte di chi,
immagino, può aver vissuto situazioni del genere - rende la natura di
questo conflitto e di questa narrazione estremamente interessante. Da
qui la potenza della parola scritta che esce allo scoperto, che non si
cura della morte di chi quelle parole ha inciso indelebilmente su carta.
Concedetemi per un attimo che questa mia sensazione vada nella direzione
giusta: che una (cento, mille) "Francesca" si trovi di fronte al suo
"Robert", lo possa riconoscere, possa vedere in lui una particolare
affinità. Che succeda qualcosa con lui. E che si trovi di fronte ad una
scelta difficile che coinvolge altre persone. Una scelta che inciderà
pesantemente su tutto il resto della vita.
Purtroppo - per fortuna? - non esistono libretti di istruzioni che ti
dicano cosa fare in situazioni del genere. Perché la valutazione degli
interessi in gioco è estremamente difficile e soggettiva.
In questo caso Francesca ha scelto per il bene di suo marito e dei suoi figli, una scelta ammirevole.
Ma - facciamo un gioco, inventiamoci un altro finale per immagini - avrebbe potuto decidere diversamente.
Vediamo.
Sarebbe potuta scendere al volo di fronte allo sguardo inespressivo di
Richard, saltare su quel furgone, e Robert avrebbe potuto accelerare per
disimpegnarsi al più presto dall'incrocio - le luci posteriori del
furgone che diventano sempre più piccole sulla strada nazionale, diritta
ed interminabile - poi un ipotetico fermo immagine su quella strada e
su quei due puntini rossi sbiaditi - sta piovendo - che non ci lascia
intendere o prevedere altro, tutto sarebbe potuto accadere. Dissolvenza.
Titoli di coda.
Forse non avrebbe funzionato, forse sarebbe tornata dopo qualche settimana dal marito e dai ragazzi.
Forse, invece, in mezzo a mille difficoltà, sarebbe rimasta aggrappata a
Robert ed alla vita per strappare qualche brandello di felicità.
Per ballare ancora.