Tu guardi e vedi
Tu guardi e vedi il cielo
tutto intento sui tetti
di nebbia e ghiaccio muovere una notte.
È inverno, dici, e il gelo
avrà presto ristretti
i fili d'erba e i rivi.
E tu che ancora hai tepore alle dita
tu lentamente scrivi
al lume delle nevi
oscurati pensieri, incerte voci.
Questo è tempo di sonno.
Ma come al sonno lasciare vittoria,
come perdere ancora
il filo della storia
che ogni giorno riprende
la ragione paziente?
Forse pensi che è tardi,
forse che invano guardi
come tutto s'impietri
questo tempo nel cuore, questo inverno.
Ma altri occhi sono fissi ai vetri, altre unghie
incidono i ghiaccioli,
altri uomini contano le stille
delle gronde e resistono alla notte.
Franco Fortini
Le bambine, i bambini
1 mese fa
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