-Ti voglio...-
-Claudia?-
-Eh?-
Si gira verso Stefano, poi guarda l'orologio: segna le cinque e mezzo.
-Cosa volevi?-
-...Niente, perché?-
-Hai detto "ti voglio.."-
-Non so, stavo sognando, forse, non ricordo..-
Passano due minuti buoni.
-Ma chi volevi?-
-Non lo so, cazzo!-
-Non lo sai, eh? Posso fare un'ipotesi: quello stronzo che ti ha mandato un messaggio alle due di notte, forse..-
-Senti.. non so chi abbia mandato il messaggio, dopo guardo, forse Francesca che deve rispondermi per la cena di stasera; e poi non so cosa ho detto, e né cosa stessi sognando..-
-Comunque sai benissimo che non sono io, quello..-
-NON LO SO! come cazzo te lo devo dire?-
-Ok, non sono io, non sono più io quello che ti fa emozionare, né quello che ti fa divertire, non sono più io, porca puttana!-
-Stefano, ascoltami..vorrei dirtelo con le buone.. non ti mettere in testa paranoie che non esistono..per piacere, sono stanca..-
-E' Marco, vero? Lo splendido, il brillante, l'ottimista.."ti voglio, Marco", eh?-
-Mi hai davvero rotto le palle, ora!-
Si alza e va in bagno.
Lui rimane supino con le mani dietro la nuca a osservare il soffitto, un po' ingiallito vicino agli angoli, sta pensando che sia giunto il momento di imbiancare.
Il rumore dello sciacquone, poi quello del rubinetto, poi lo scalpiccio delle ciabatte.
Claudia si infila nel letto e si mette a leggere.
-Io vado bene come padre responsabile dei tuoi figli, una sicurezza, una roccia, ma per il resto, eh?-
- Ma tutto questo per due parole dette in dormiveglia, ma ti rendi conto di quello che dici?.. BASTA! -
-Il resto lo prendi quando te ne vai al corso di yoga..o no?-
-Che c'entra il corso di yoga?-
-C'è anche Marco, no? Quando mai torni puntuale?-
-Ma la finisci?la finisci? C'è Marco, sì, insieme ad altre venti persone!-
BIBIP-BIBIP
-E a te, chi è che manda un messaggio alle sei del mattino? Il panettiere, il metronotte?
Oppure la simpatica palestrata collega dell'ufficio acquisti, comecazzosichiama quella lì, che si è rifatta anche i seni?-
-Senti.. non cambiare argomento, saranno le notizie che mi mandano sul telefonino..-
-Ma se avevi detto che costa troppo il servizio, col cavolo che l'avresti attivato..non mi prendere in giro! E falla finita tu!!
-La finisco..ma fammi vedere chi ti ha spedito il messaggio!-
-Anche tu, però..-
Si guardano un po', poi si voltano e prendono il rispettivo telefono dal rispettivo comodino.
-Chi prima?- fa Stefano con tono sicuro.
-Insieme?-
-Insieme!-
Si fissano l'un l'altra, entrambi con il pollice pronto a schiacciare sulla bustina lampeggiante.
-..Senti.. non mi va di spiarti..e io non ti nascondo nulla. Se c'è qualcosa dimmelo, no?
E' brutto farsi del male così..-
-Non c'è niente, davvero, Stefano..dopotutto il nostro è un bel rapporto, credo..a yoga ci vado perché lo sento come un mio spazio, mi fa veramente bene, e Marco è un caro amico, ma non c'è nulla..-
Si guardano , poi si baciano e si stringono, e rimangono per un po' in quella posizione.
I cellulari scivolano tra le lenzuola.
La luce del giorno filtra dalle persiane.