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sabato 29 settembre 2012

Oggi è un buon giorno per morire

Avete voglia di farla finita ma non ne avete il coraggio? Su, su, non rimandate a domani quello che potete fare oggi. Animo! Non è vero che per pagare e morire c'è sempre tempo, certe occasioni bisogna prenderle al volo! Oggi è un buon giorno per morire, guardate qua:


venerdì 21 settembre 2012

Frizzante o naturale?

"Mi scusi, quella bottiglia d'acqua è frizzante?"
"E' naturale!"

mercoledì 19 settembre 2012

Par condicio


Par condicio
 
 
-Ti voglio...-
-Claudia?-
-Eh?-
Si gira verso Stefano, poi guarda l'orologio: segna le cinque e mezzo.
-Cosa volevi?-
-...Niente, perché?-
-Hai detto "ti voglio.."-
-Non so, stavo sognando, forse, non ricordo..-
Passano due minuti buoni.
-Ma chi volevi?-
-Non lo so, cazzo!-
-Non lo sai, eh? Posso fare un'ipotesi: quello stronzo che ti ha mandato un messaggio alle due di notte, forse..-
-Senti.. non so chi abbia mandato il messaggio, dopo guardo, forse Francesca che deve rispondermi per la cena di stasera; e poi non so cosa ho detto, e né cosa stessi sognando..-
-Comunque sai benissimo che non sono io, quello..-
-NON LO SO! come cazzo te lo devo dire?-
-Ok, non sono io, non sono più io quello che ti fa emozionare, né quello che ti fa divertire, non sono più io, porca puttana!-
-Stefano, ascoltami..vorrei dirtelo con le buone.. non ti mettere in testa paranoie che non esistono..per piacere, sono stanca..-
-E' Marco, vero? Lo splendido, il brillante, l'ottimista.."ti voglio, Marco", eh?-
-Mi hai davvero rotto le palle, ora!-
Si alza e va in bagno.
Lui rimane supino con le mani dietro la nuca a osservare il soffitto, un po' ingiallito vicino agli angoli, sta pensando che sia giunto il momento di imbiancare. 
Il rumore dello sciacquone, poi quello del rubinetto, poi lo scalpiccio delle ciabatte.
Claudia si infila nel letto e si mette a leggere.
-Io vado bene come padre responsabile dei tuoi figli, una sicurezza, una roccia, ma per il resto, eh?-
- Ma tutto questo per due parole dette in dormiveglia, ma ti rendi conto di quello che dici?.. BASTA! -
-Il resto lo prendi quando te ne vai al corso di yoga..o no?-
-Che c'entra il corso di yoga?-
-C'è anche Marco, no? Quando mai torni puntuale?-
-Ma la finisci?la finisci? C'è Marco, sì, insieme ad altre venti persone!-
BIBIP-BIBIP
-E a te, chi è che manda un messaggio alle sei del mattino? Il panettiere, il metronotte? 
Oppure la simpatica palestrata collega dell'ufficio acquisti, comecazzosichiama quella lì, che si è rifatta anche i seni?-
-Senti.. non cambiare argomento, saranno le notizie che mi mandano sul telefonino..-
-Ma se avevi detto che costa troppo il servizio, col cavolo che l'avresti attivato..non mi prendere in giro! E falla finita tu!!
-La finisco..ma fammi vedere chi ti ha spedito il messaggio!-
-Anche tu, però..-
Si guardano un po', poi si voltano e prendono il rispettivo telefono dal rispettivo comodino.
-Chi prima?- fa Stefano con tono sicuro.
-Insieme?-
-Insieme!-
Si fissano l'un l'altra, entrambi con il pollice pronto a schiacciare sulla bustina lampeggiante.
-..Senti.. non mi va di spiarti..e io non ti nascondo nulla. Se c'è qualcosa dimmelo, no?
E' brutto farsi del male così..-
-Non c'è niente, davvero, Stefano..dopotutto il nostro è un bel rapporto, credo..a yoga ci vado perché lo sento come un mio spazio, mi fa veramente bene, e Marco è un caro amico, ma non c'è nulla..-
Si guardano , poi si baciano e si stringono, e rimangono per un po' in quella posizione.
I cellulari scivolano tra le lenzuola.
La luce del giorno filtra dalle persiane.
 

sabato 15 settembre 2012

Facebook? No, grazie!


Tempo fa un mio carissimo amico mi ha dato del "neo-luddista" per la mia riluttanza ad iscrivermi a facebook. Ho dovuto consultare libri seri e preoccupanti per capire l'oscuro significato del termine. In wikipedia il termine è così riassunto: "Il neo-Luddismo è un moderno movimento di opposizione allo sviluppo tecnologico sia specifica che generale". Quindi, la mia mancata iscrizione a Facebook sarebbe una mia generale resistenza a tutto ciò che di tecnologico e innovativo ci arriva dal mondo.

Io invece credo che le motivazioni alla mia mancata iscrizione a Facebook siano diverse:

1) Passo già troppo tempo davanti al computer, non mi posso permettere altro spreco di tempo rubato alla famiglia, al lavoro, agli amici, all'amore, alla musica, ai libri, allo sport, agli spazi vuoti dell'esistenza.

2)Un po' come gli sms o il telefono, anche Facebook ti dà un surrogato di presenza. Pensi, illusoriamente, che la persona con cui parli - o a cui mandi un sms - sia accanto a te. In tal modo quella persona ti manca un pochino meno. E tutto questo ti fa calare il desiderio - tanto è lo stesso, no? - di vedere quella persona con tutti i cinque sensi che possiedi. E' invece molto meglio sentire drammaticamente l'assenza di una persona; i vuoti dell'esistenza danno degli scossoni enormi, danno l'energia per alzare il culo dalla seggiola per uscire, e nel contempo, assaporare l'odore dell'erba bagnata dalla pioggia di stanotte.

domenica 9 settembre 2012

Corridori

E' domenica mattina, sono le sette e mi trovo a Milano; in questo week-end sto partecipando ad un corso di narrazione. Ma mi sono alzato molto prima dell'inizio del corso per correre un'ora a piedi.
Dall'albergo mi dirigo verso il parco Sempione, distante un paio di chilometri. Sono in via Pagano e vengo superato da un corridore: corre molto più velocemente di me.
Subito dopo mi raggiungono altri tre corridori, decido di adeguarmi al loro ritmo, e penso che a quest'andatura potrò percorrere sì e no due-tre chilometri, poi mi dovrò fermare. Penso anche che i podisti milanesi della domenica sono molto veloci, molto più veloci di quelli che incontro a Lucca. Il grande nord, mi viene da pensare, efficiente e produttivo.
Ci avviciniamo di gran carriera al parco. Vedo un po' più avanti un signore con berretto e bandierina in mano; ha l'aria di essere un giudice di gara. E' un giudice di gara. Guardo il corridore alla mia sinistra, ha un numero di pettorale incollato sul lato anteriore della maglia. Capisco che sto correndo la parte finale di una gara, e intuisco di trovarmi al momento sbagliato nel posto sbagliato. Sulla mia destra vedo un cancello che dà l'ingresso al parco. Abbandono i tre corridori e devio verso il parco. Uno dei tre corridori con canottiera rossa e pantaloncini neri mi segue. Raggiungo il cancello, lui vede che gli altri due sono andati a dritto, verso il signore con la bandierina che urla:" Di qua!" Il corridore con la canottiera rossa si ferma, fa dietro-front e corre verso i due corridori, urlando delle imprecazioni in una lingua che non conosco. Tira anche un pugno ad un cestino dei rifiuti e continua ad imprecare in una lingua che non conosco. Gli altri  corridori sono ormai lontani, ora ce ne sono altri davanti al corridore con la canottiera rossa che continua ad imprecare in una lingua che non conosco.
Io mi addentro nel parco, con passo trotterellante.